martedì 25 novembre 2008

Sono padrone della mia vita?

Sono con Pietro Barcellona quando, sulla vicenda di Eluana, dice: " La vicenda raccoglie tutte le contraddizioni di un’impostazione culturale che ha smarrito il significato della persona e dell’interiorità, che non sa più quali sono i compiti della legge e i limiti della scienza. La tesi si riduce a questo: la vita è mia e sono io a decidere. Ma questo potere non ce l’ha nessuno, nemmeno l’interessato, perché io non sono padrone della mia vita. E nemmeno lo è la scienza".

domenica 16 novembre 2008

Carità o violenza per Eluana?

L'annunciata sospensione dell'alimentazione di Eluana è un omicidio.
La cosa è tanto più grave in quanto impedisce l'esercizio della carità, perchè c'è chi si è preso cura di lei e continuerebbe a farlo, le suore di Lecco che fin'ora si sono occupate di lei. Perchè impedirlo? Forse perchè questa carità da fastidio?

giovedì 13 novembre 2008

Ignazio Cassis e le droghe innoque

Cassis su "La Regione".
Ci può spiegare perchè la canapa, dannosissima (come lui spiega) sino a 17 anni 11 mesi 29 giorni e 23 ore, nel giro di un'ora (a 18 anni) diventa innoqua, meno dannosa dell' alcool. Probabilmente il medico non ha avuto tempo di aggiornarsi consultando i 20.000 articoli scientifici (di cui il 75% negli ultimi 10 anni) che denunciano la gravità dell'uso anche sporadico di Tetraidrocannabinolo.

Eluana Englaro condannata a morte

Da oggi, dopo la senzenza espressa dalla cassazione, In Italia si potrà uccidere - quando si vorrà - malati stabili, cronici, inguaribili: pazienti in stato vegetativo, pazienti in condizioni terminali, anziani non più utili alla società, insomma chiunque abbia “presumibilmente” chiesto di poter morire e in condizioni di non poter più cambiare idea o di chiedere aiuto, mediante la sospensione di acqua e cibo, magari dopo aver consultato un giudice.

Anche noi siamo molto vicini, le basi legali le abbiamo già.

Due votazioni, una stessa logica

Due votazioni che rappresentano il succo della politica svizzera contro la droga. La distribuzione di eroina come la canapa. La tolleranza. Per dire che non c'è speranza di cura ma solo di sopportazione, pensando alla vita come qualcosa da sopportare e alla fatica come qualcosa da evitare. Ma la vita, con i suoi sacrifici, è bella ed è fatta per il presentimento con cui uno viene al mondo: quello di un destino positivo. Ma dobbiamo guardarci in faccia noi adulti: la maggior parte di noi ha smesso di proporre una strada. Date un'occhiata qui, io l'ho firmato. http://appelloeducazione.blogspot.com/.

sabato 19 gennaio 2008

Destra o sinistra alla RTSI?

Visto che il sasso nello stagno è stato lanciato e fa discutere mi sento chiamato a fare qualche considerazione. È vero che forse, soprattutto alla radio, qualche sessantottino …ormai sessantott’enne in più c’è, ma non mi sentirei di sottoscrivere che il problema sia tutto lì. Ad esempio potrei portare il quotidiano italiano “Il Foglio”, fatto principalmente da radicali o gente di sinistra: nel panorama editoriale italiano è sicuramente uno dei quotidiani più intelligenti ed aperti.

Preferisco sicuramente un giornalista di sinistra o di destra aperto ed intelligente che uno analogamente profilato preoccupato solo di difendere le sue idee. Piuttosto avvierei invece, con coraggio, un esame sui programmi: su come sono fatti, a dove tendono e che tipo di messaggio vogliono trasmettere. Esaminare un programma permette di determinare se si vuole guardare obiettivamente la realtà come è, oppure si è preoccupati maggiormente di raccontare il mondo come si vuole che sia, proiettando le proprie idee.
Certo questo è più difficile e richiede un lavoro maggiore che azzardare giudizi un po’ emotivamente su chi sia di destra o di sinistra. Però con un risultato sicuramente più soddisfacente e con una maggiore prospettiva di qualità.

sabato 5 gennaio 2008

Ma la famiglia non si sostiene da sola!

Domenica 30 dicembre 2007 : family day madrileno

Riprendo da una rassegna stampa un estratto dell'intervendo di Juliàn Carròn:

Julián Carrón di Comunione e Liberazione ha sottolineato che solo accogliendo Cristo è possibile che «la relazione più bella della nostra vita», l'amore tra i cogniugi, non decada. Perciò compito della comunità cristiana è «favorire una esperienza del cristianesimo per la pienezza della vita di ciascuno». «Senza comunità cristiane capaci di accompagnare e sostenere gli sposi nella loro avventura, sarà difficile, se non impossibile, che la portino a compimento felicemente», ha aggiunto Carrón.